Quesito n. 1 - Regola Tecnica Autorimesse

Punto 3.9.0. Ventilazione naturale – E’ di un sistema di aerazione naturale costituito da aperture ricavate nelle pareti e/o nei soffitti e disposte in modo da consentire un efficace ricambio dell’aria ambientenonchè lo smaltimento del calore e dei fumi di un eventuale incendio.
Sembrerebbe rilevarsi che le aperture di aerazione, al fine di consentire i necessari ricambi dell’aria, debbano intendersi come permanenti.
Punto 3.9.1. Superficie di ventilazione – Nei casi nei quali non è previsto l’impianto di ventilazione meccanica di cui al successivo punto, una frazione di tale superficie – non inferiore a 0,003 m2 per metro quadrato di pavimento – deve essere completamente priva di serramenti.

E’ possibile prevedere superfici di aerazione dotate di infissi apribili e dotare l’autorimessa di aperture permanenti con superficie uguale o superiore a quella indicata la 3.9.1?    SI

Le suddette superfici permanenti devono essere comunque uniformemente distribuite e poste a distanze non superiori ai 40 m? SI

Quesito n. 2 - Regola Tecnica Autorimesse

Punto 3.10.7. Scale – Ascensori – Per le autorimesse situate in edifici aventi altezza antincendi maggiore di 32 m, le scale e gli ascensori devono essere a prova di fumo, mentre per le autorimesse situate in edifici di altezza antincendi inferiore a 32 m sono ammesse scale ed ascensori di tipo protetto.

In un’autorimessa ad un solo piano (interrato o f.t.) le scale che conducono al piano terra direttamente su spazio a cielo libero devono comunque rispettare i requisiti di cui al punto 3.10.7?
No, ma la scala deve essere considerata nel computo della lunghezza della via di esodo.

Quesito n. 3 - regola tecnica Uffici

Un locale di 100 mq destinato ad archivio. Se viene suddiviso in tanti singoli compartimenti di superficie non superiore a 15 mq e ferme restando le prescrizioni del punto 8.3.1 (resistenza al fuco, carico incendio etc.) si configura sempre come un archivio di 100 mq? Si configura sempre l’attività 43?

No. No.

Quesito n. 4 - Generale

Come noto la circ. 91/61 E’ andata in pensione ed è stato emanato un nuovo decreto per la valutazione, gabellare e non, della resistenza al fuoco delle strutture. La nuova disposizione non si applica alle attività per le quali è già stato rilasciato il CPI o il parere di conformità antincendio.

Nel caso un’ attività priva di CPI o parere di conformità ma costruita in anni antecedenti le nuove disposizioni (casi non rari), ad esempio un edificio di civile abitazione con altezza in gronda superiore a 32 m o altra attività, con quale disposizione deve essere certificata la resistenza al fuoco?

Con la nuova.

Quesito n. 5 - Scuole

Nell’art. 5.2   del DM 26.8.89 per le scuole con più piani fuori terra, è richiesta, oltre alla scala che serve al normale deflusso, almeno una scala di sicurezza esterna o una scala a prova di fumo. Nella lettera circolare P2244/4122 sott. 32 del 30.10.96 al punto B2 è ammesso che per edifici fino a 2 piani fuori terra possa essere realizzata una sola scala rispettando specifiche condizioni.

Un edificio scolastico costituito da un piano seminterrato, dal piano terreno e dal piano primo considerando che l’accesso principale avviene dal piano terreno, e che il piano seminterrato è dotato di proprie uscite verso l’esterno, può essere considerato compreso nel punto B2 della LC? Il quesito nasce dal fatto che riferendosi  alla parte del piano seminterrato accessibile dall’esterno, l’edificio è composto da 3 piani fuori terra, riferendosi all’accesso principale posto al piano terreno, l’edificio è a due piani fuori terra.

Occorre una seconda scala.

Quesito n. 6 - Scuole

Nella lettera circolare P2244/4122 sott. 32 del 30.10.96 al punto B2 è ammesso che per edifici fino a 2 piani fuori terra possa essere realizzata una sola scala rispettando specifiche condizioni tra cui la lunghezza del percorso di piano.

La lunghezza deve essere calcolata dalla parete finale del corridoio, o può essere calcolata dalla porta dell’ultima aula attestata del corridoio? Se la parte terminale del corridoio è costituita da servizi igienici,  la lunghezza di piano deve essere calcolata dalla porta di accesso a questi o dalla porta di accesso all’ultima aula?

La lunghezza deve essere calcolata comprendendo anche i servizi igienici.

Quesito n. 7 - Ascensori

L’attività 95 è riferita ad  ascensori e montacarichi  in servizio privato, aventi corsa sopra il piano terreno maggiore di   20m, installati in edifici civili  aventi altezza in gronda maggiore di 24m e quelli installati in edifici industriali di cui all’ art. 9 del DPR29.5.63 n. 1497.

Un ascensore installato nei casi sottoindicati, costituisce attività 95?

1. edificio, destinato esclusivamente ad uffici;
2. edificio destinato ad uffici, con un locale deposito;
3. edificio destinato ad uffici, con un locale autorimessa.

 

Risposte:

1. solo se supera 20m;
2. maggiore di 20m o attivit� artigianale;
3. maggiore di 20m.

Quesito n. 8 - sistemi aperture porte

Esistono degli orientamenti per la realizzazione di idonei e sicuri sistemi di apertura delle porte di uscita di sicurezza presenti in strutture sanitarie con pazienti con particolari patologie?

Non esistono orientamenti specifici, comunque deve essere valutato qualcosa nel sistema di gestione della sicurezza e nel Piano della Sicurezza; bisogna comunque valutare caso per caso.

Quesito n. 9 - D.Lgs. 6262/94

In merito all’applicazione del D.Lgs. 626/94, quali sono le attività a specifico rischio incendi? E questo come si collega al D.P.R. 37/98?

Individuate le caratteristiche dei rischi della nostra attivit�, occorre la verifica in base al D.Lgs. 626/94 o al D.M.I. 10 Marzo 1998.

Quesito n. 10 - vano corsa e montacarichi

Nelle attività non industriali e non civili, il vano corsa ascensore e montacarichi, è un’attività soggetta al D.M. 16/02/1982?

I vani corsa di ascensori e montacarichi installati in attività artigianali sono assimilabili ad attività industriali e quindi sono sempre soggette indipendentemente dalla lunghezza del vano corsa.
I vani corsa di ascensori e montacarichi installati in edifici non civili sono attività 95 qualora la lunghezza del vano corsa sia maggiore di 20 mt
.

Quesito n. 11 - box autorimesse

E’ superabile il limite dei 40 mq per singolo box nelle autorimesse soggette al D.M. 01 Febbraio 1986?

Si, ma solo con la richiesta di Deroga.

Quesito n. 12 - Strutture pressostatiche

In accordo all’art. 2.1 del Titolo II del D.M.12/04/1996, l’impianto per la produzione di calore installato all’aperto può essere posto in adiacenza alle pareti dell’edificio servito se la parete stessa ha caratteristica di resistenza al fuoco REI 30 ed è realizzata con materiale di classe 0 di reazione al fuoco; inoltre la parete deve essere priva di aperture poste nella zona che si estende, a partire dall’apparecchio, almeno 0,5 m lateralmente e 1 m superiormente.
Se la parete non soddisfa queste caratteristiche, in tutto o in parte, deve essere rispettata una delle due seguenti condizioni:
– gli apparecchi devono essere installati ad almeno 0,6 m dagli edifici;
– deve essere interposta una struttura con caratteristiche REI 120, avente dimensioni superiori di almeno 0,50 m della proiezione retta dell’apparecchio lateralmente, ed 1 m superiormente.
Se l’edificio in questione è un ambiente coperto da strutture pressostatiche (ad esempio un campo da tennis).

La struttura pressostatica può essere assimilata ad una parete dell’edificio, così come riportato dall’art. 2.1, e quindi è sufficiente porre l’apparecchio ad una distanza di 0,6 m da essa? Oppure, non considerando la struttura pressostatica assimilabile ad una parete, è necessaria l’interposizione di una parete REI 120, con dimensioni superiori di almeno 0,50 m della proiezione retta dell’apparecchio lateralmente, ed 1 m superiormente?

Qualora l’elemento di separazione abbia una resistenza al fuoco inferiore a REI 30 o sia realizzato in materiale combustibile e le distanze minime previste dal D.M. non siano rispettate deve essere interposta una parete con caratteristiche REI 120.

Quesito n. 13 - Attività di saldatura

In riferimento alle officine aventi numero di addetti superiore a 5, in cui, anche se soltanto saltuariamente, si effettuano operazioni di saldatura, ed in cui non sono presenti macchinari o dispositivi fissi di saldatura, ma vengono utilizzati apparecchi portatili, costituiti da bombole di acetilene ed ossigeno di piccole dimensioni, per poter eseguire le suddette operazioni.

Tali officine rientrano, come attività individuate al n. 8 dell’allegato al D.M. 16/02/82, fra quelle soggette al controllo dei VV.F.?

L’attività è individuata al punto 8 del D.M. 16/02/82 qualora il numero degli addetti alla saldatura sia superiore a 5.
Il numero degli addetti deve risultare da apposita dichiarazione resa dal titolare dell’attività.

Quesito n. 14 - Presidi antincendio

In riferimento al D.M. 26/08/1992, relativo all’edilizia scolastica, che prevede la possibilità di installare idranti all’interno dei locali filtro a servizio delle scale a prova di fumo interne.

E’ possibile installare naspi o idranti nei vani scala di tipo protetto, oppure in corrispondenza dei filtri a servizio di scale a prova di fumo, realizzate all’interno di attività soggette al controllo dei VV.F.?

Vale quanto previsto dal D.M., il posizionamento dei presidi può essere effettuato anche all’interno dei filtri.

Quesito n. 15 - Larghezza porte

In riferimento alla larghezza delle porte poste lungo il percorso di esodo, all’interno di attività soggette al controllo dei VV.F.

La larghezza delle porte poste lungo le vie di uscita deve essere, in ogni caso, multipla del modulo di uscita e mai inferiore a 1,20 m, oppure è possibile che tali porte abbiano una larghezza anche inferiore, comunque commisurata al massimo affollamento ipotizzabile nelle zone in cui sono installate le porte stesse?

Per quanto non previsto da specifiche normative vale quanto previsto dall’art. 33 del D.Lgs. 626/94.

Quesito 16

Un’attività commerciale che è in possesso del C.P.I., ma che è oggetto di ristrutturazione, deve essere comunque conforme, dopo i lavori, alle nuove normative vigenti?

Attività commerciale ai sensi dell’art. 5 del DPR 37/98, deve essere riavviato il procedimento. In caso di modifiche che non influiscono sugli aspetti di prevenzione incendi queste, devono essere discusse con il responsabile del procedimento presso il Comando.

Quesito 17

Per una attività con meno di 10 dipendenti, in fase di sopralluogo per l’ottenimento del CPI, la valutazione del rischio incendio può essere fatta in forma di autocertificazione o deve essere fatta in forma analitica scritta?

Può essere fatta in forma di autocertificazione.

Quesito 18 - Autorimessa

In una autorimessa posta nel Comune di xxxxxxxxxx in un fabbricato la cui costruzione è avvenuta a cavallo degli anni dal 1986 al 1989, il costruttore ha realizzato 9 locali garages, uno dei quali con capacità di parcamento di due autovetture, immediatamente venduto a due acquirenti diversi, non è stato provveduto alla richiesta del certificato di prevenzione incendi, in quanto ritenuto non dovuto. Successivamente i due proprietari del garage a doppia proprietà, hanno ritenuto di dover dividere fisicamente le loro proprietà, mediante la realizzazione di un muro divisorio e l’installazione dei bandoni, opere per le quali richiesero l’autorizzazione al Comune e il parere di conformità al Comando VV.F. provinciale, entrambi ottenuti con esito favorevole. I due fanno i lavori e si instaura una controversia di tipo condominiale sulla competenza al pagamento delle opere necessarie per l’ottenimento del CPI (impianto elettrico e pareti di separazione con ambienti a destinazione abitativa, da rendere REI)

Il costruttore era tenuto a richiedere il certificato di prevenzione incendi, ai fini della licenza abitativa del fabbricato?
Il limite di assoggettabilit� dipende dal numero di autoveicoli e pertanto l�obbligo di richiesta del CPI era gi� presente al momento della costruzione.

Siccome non ha provveduto a quanto sopra, il soggetto giuridico attualmente obbligato a provvedere è il condominio in persona dell’amministratore?
L’obbligo della richiesta è a firma del responsabile dell’attività individuabile nell’amministratore

Se l’amministratore provvede, a carico di chi sono le opere che dovevano già essere state fatte nel 1986/89? Di tutto il condominio dell’autorimessa oppure dei due che hanno fatto la divisione del garage, originando i 10 garage che secondo alcuni condomini fanno scaturire le necessità del CPI
Stante quanto già affermato nel primo quesito, l’obbligo dell’esecuzione dei lavori è a carico del responsabile dell’attività.

Se l’amministratore non provvedesse alla richiesta di esame di progetto e di CPI e qualcuno facesse un esposto cosa potrebbe succedere?
Scatterebbero le sanzioni previste dalla vigente normativa

Quesito 19 - Esercitazioni antincendio

La frequenza delle esercitazioni antincendio in un’attività a medio rischio, in base al D.M. 10/03/1998, quante volte deve essere svolta durante l’anno?

Frequenza esercitazioni una volta all’anno.

Quesito 20 - Attività commerciale

Un centro commerciale preesistente al D.M. 10/03/1998, deve sostituire obbligatoriamente gli ugelli dell’impianto splinker ed adeguarli alla normativa vigente in caso di ristrutturazione di un’ unita locale del centro?

Centro commerciale: non ci sono elementi sufficienti per dare una risposta, occorre verificare la caratteristica dell’impianto.

Quesito 21 - Vie di esodo

E’ possibile utilizzare una via di esodo in un locale ove sono presenti i quadri elettrici generali dell’attività? (la larghezza del locale è comunque superiore a Mt. 1,20)
Per vie di fuga, vedere punto 9 del DM 9 aprile 1994.

Quesito 22 - Galleria d'arte

Un galleria d’arte ed esposizione al pubblico, che si sviluppa al piano primo, con una superficie compresa fra i 400 mq. ed i 1.000 mq., a quali normative specifiche di Prevenzione Incendi si deve conformare?

Galleria d’arte Decreto 569/92 se trattasi di edificio pregevole per arte o storia, Circolare 75/67 se trattasi di edificio ordinario.

Quesito 23 - Impianti elettrici

In caso di ristrutturazione di un’attività già in possesso di C.P.I., in cui è presente un impianto splinker, quale grado di protezione (IP) deve ottenere dall’impianto elettrico il progettista in caso di sostituzione completa dello stesso?

Per l’ impianto elettrico in presenza di sprinkler, occorre verificare la norma CEI 64-8.

Quesito 24 - Autorimesse

Le rampe esterne di accesso alle autorimesse sono soggette alle disposizioni e misure previste dal D.M. 01/02/1986?

NO, essendo esterne non sono da considerare autorimessa.

Quesito 25 - Ospedali

Esistono degli orientamenti per la realizzazione di idonei e sicuri sistemi di apertura per le porte di uscita di sicurezza presenti in strutture sanitarie con pazienti con particolari patologie?

Non esistono orientamenti specifici, comunque deve essere valutato qualcosa nel sistema di gestione della sicurezza e nel Piano della Sicurezza, bisogna comunque sempre valutare caso per caso in relazione alla specifica problematica.

Quesito 26 - Specifico rischio di incendio

In merito all’applicazione del D.Lgs. 626/94, quali sono le attività a specifico rischio incendi? E questo come si collega al D.P.R. 37/98?

Individuate le caratteristiche dei rischi della attività, occorre la verifica in base al D.Lgs. 626/94 o al D.M.I. 10 Marzo 1998.

Quesito 27 - Soffitti a volta

In considerazione dei tipi di solaio e solette per cui l’allegato D.5 al D.M. 16/02/2007, entrato in vigore in sostituzione della Circ. 91/61, fornisce i valori degli spessori e delle distanze dalle armature necessari per presentare i requisiti E e EI, si pone il seguente

In che modo e sulla base di quale criteri è possibile classificare E e EI un soffitto a volta, alla luce del D.M. 16/02/2007, in considerazione che tale tipo di solaio non rientra nei casi analizzati dal suddetto decreto?

Non è possibile.

Quesito 28 -Impianti di segnalazione ed allarme incendio

La norma UNI 9795 “Sistemi fissi automatici di rivelazione, di segnalazione manuale e di allarme incendio” ed. Aprile 2005, all’art. 5.5.3.6 “Dispositivi di allarme acustici luminosi” riporta quanto segue: “I collegamenti della centrale di controllo e segnalazione con i dispositivi di allarme esterni alla centrale stessa, se non sono eseguiti come indicato nel punto 7a), devono essere realizzati con cavi resistenti al fuoco conformi alla CEI 20-36 o alla CEI 20-45”. Il punto 7a) riporta “Elementi di connessione” “Le interconessioni devono essere eseguite con cavi in tubo sotto strato di malta o sotto pavimento (valgano le prescrizioni della CEI 64-8 per quanto riguarda il tracciato di posa dei tubi, la sfilatura dei cavi, l’esecuzione di giunzioni e derivazioni in apposite scatole);

Per l’ottenimento di un C.P.I., è possibile utilizzare targhe ottico-acustiche AUTOALIMENTATE (complete di batterie), collegate con la centrale rivelazione incendi per mezzo di una linea ordinaria realizzata con cavo NON resistente al fuoco (semplice cavo a norma CEI 20-22 II), posata all’interno di tubazione/canalizzazione in esecuzione da esterno a parete e/o soffitto? Considerando che le targhe si attiveranno al mancare della tensione in tampone alle batterie, monitorando sia il taglio che il cortocircuito della linea di collegamento alla centrale.

Si a condizione che non sia in alcun modo impedito il corretto funzionamento in caso di necessità della targa ottico-acustica. Va inoltre ricordato che l’impianto in cui è inserita la targa ottico-acustica, una volta realizzato, dovrà risultare certificato e documentato così come richiesto dall’attuale DM 37/08

Quesito 29 -Estensioni di validità

Gradirei un chiarimento sulle modalità di utilizzo e predisposizione delle cosiddette l’estensioni di validità di particolari risultati sperimentali. Il mio caso particolare riguarda l’utilizzo di collari intumescenti da applicare su pareti di materiale e spessore differente da quelli di prova e anche di diametri di tubazioni differenti.

non si possono fare estensioni sulle certificazioni

Quesito 30 - D.M. 09 Marzo 2007

Nella richiesta di CPI per attività derivata da smantellamento di attività dotata già di CPI, si possono riutilizzare le certificazioni già prodotte ? (non con modulistica 2008)

Per la certificazione della resistenza al fuoco vale quanto indicato al punto 4 comma 4 del D.M. 09 Marzo 2007

Quesito 31 - CPI Autorimessa

Autorimessa 100 posti auto, sono sempre validi i portoni di compartimentazione (PASTORE) installati nel 1987 CPI del 1987 ? Tali portoni sono privi di certificato di omologazione ed hanno altezza m 1,90 (hanno C.P.I.) dopo 20 anni vanno sostituite ? L’elemento termosensibile è ancora efficiente ? Per il montaggio occorrono particolari requisiti dalla ditta ? Impianto sprinkler le testine sono valide ancora dopo 20 anni ? Gruppi di pompaggio dopo 20 anni è sufficiente l’adeguamento alla 46/90?

se esiste il CPI ed è stato rinnovato alle scadenze e nulla mutato, è possibile da parte del titolare dell’attività richiedere il rinnovo del C.P.I.; con perizia giurata verranno verificati ed attestati gli impianti;
per quanto concerne gli impianti di Protezione Attiva, si specifica che ricadono nel campo di applicazione del D.M. 37/08.

Quesito 32 - Marcatura CE

La conformità dei prodotti marcati CE sostituisce la dichiarazione di omologazione del prodotto al prototipo approvato ?

per la Consulta la domanda non risulta chiara, in quanto non si comprende a quale prodotto si riferisce

Quesito 33 - Compilazione di modelli

La non corretta compilazione dei modelli, illustrati dall’Ing. VIERI, da parte del Professionista abilitato come viene visto ai fini di un rilascio di un Certificato CPI o all’approvazione di un Progetto da parte dei VV.F. ? in un ritardo ? nel rilascio ? nella richiesta di informazioni da parte del professionista ?

In fase istruttoria e/o di sopralluogo con documentazione carente, il Comando Provinciale, può richiedere documentazione integrativa

Quesito 34 - CERT-REI 2008

Qualora il costruttore fornisca la certificazione di resistenza al fuoco delle strutture, è comunque necessario presentare il CERT-REI 2008 ?

Si

Quesito 35 - Abitazione

Esiste una particolare abilitazione per eseguire opere edili nel settore della sicurezza antincendio, e se si, quale è la norma che obbliga ad avere tali requisiti ?

Non esistono particolari abilitazioni per eseguire opere edili nel settore dell’antincendio.

Quesito 36 - D.M. 09 Marzo 2007

Per pratiche in itinere (con E.P. approvati prima della Lettera Circolare 04/2008) per le quali sono state acquisite certificazioni con la procedura ex D.M. Maggio 98, si può completare con la vecchia procedura ?

Lo spartiacque per l’utilizzo di certificazioni è il D.M. 09 Marzo 2007, che si applica alle attività i cui progetti sono presentati ai Comandi Provinciali dei Vigili del Fuoco, in data successiva all’entrata in vigore del Decreto stesso.

Quesito 37 - Alberghi

Una attività ricettiva < 25 posti letto, con dei ripostigli di 7 mq e 11 mq, è obbligatorio l’installazione di rivelatori di fumo in tutta l’attività ?

Il D.M. 09 Aprile 1994 e successive modifiche, non lo prevede, non vi è obbligo di installazione di rilevatori di fumo

Quesito 38 - Resistenza al fuoco

Nel seguente compartimento REI 120 qualora il soffitto sia provvisto nella sua interezza di un controsoffitto in cartongesso con griglie di aerazione con tubazione in metallo, al fine della certificazione va provata la resistenza del solaio di copertura oppure è sufficiente quello del controsoffitto e della tubazione ?

Il sistema griglie e controsoffitto, presente nello schema allegato, deve essere verificato ai fini della Resistenza al Fuoco.

.

Quesito 39 - Metodo tabellare Circolare 91/1961

Per edifici esistenti (quindi almeno con NOP o CPI o Parere Favorevole Esame Progetto) per i quali è necessario richiedere C.P.I. ( per mancato rinnovo, per piccole modifiche o altro) per gli elementi esistenti è possibile continuare a utilizzare il metodo tabellare Circolare 91/1961 (ovvero utilizzato per gli atti precedenti) ? Il rinnovo di CPI scaduti entro quanto può essere fatto ? talvolta le richieste vengono fatte dopo la data di scadenza e vengono portate a temine (cosi mi viene riferito) ciò purtroppo induce alcuni committenti e progettisti compiacenti a assolvere tale procedura denigrando altri tecnici che invece sono più precisi. Ovviamente l’elasticità è sempre gradita purchè non snaturi il concetto di rinnovo.

le risposte si trovano al punto 4 comma 4 del D.M. 09 Marzo 2007 ed al punto 1 comma 2 dello stesso Decreto Ministeriale; la risposta è contenuta nella Lettera Circolare Ministeriale P03/4101 sot 72/e del 05 Febbraio 1999.

Quesito 40 - Cisterne di gasolio per autotrazione con serbatoio fuori terra

Cisterne gasolio autotrazione possono essere utilizzate in una azienda industriale ? Necessitano di CPI ? Nelle aziende agricole non necessitano di CPI ?
Devono attenersi ad un Decreto del 1990 ? Differenza tra la stessa cisterna per autotrazione in una ditta artigianale industriale oppure in una azienda agricola.

Gli usi consentiti per le cisterne di gasolio per autotrazione con serbatoio fuori terra (distributori contenitori mobili di carburante), di cui al D.M. 19/3/1990, sono quelli rispondenti alle norme tecniche di prevenzione incendi attualmente in vigore:
– Per rifornimento macchine in uso in aziende agricole, cave e cantieri. Rif. Normativi: D.M 19/3/1990.
– Per rifornimento macchine operatrici non targate e non circolanti su strada in altre attività produttive (diverse da aziende agricole, cave e cantieri). Rif. Normativi: D.M. 19/3/1990  Lettera Circ. M.I. prot.n.P322/4113 sott.70 del 9/3/98.
– Per rifornimento automezzi destinati all’attività di autotrasporto. (Capacità massima complessiva del deposito: 9 mc in 1 o più contenitori è punto 2 dell’allegato al D.M. 12/9/03) L’attività di autotrasporto deve risultare da specifica documentazione rilasciata dalla Camera di Commercio.
Rif. Normativi: D.M 19/3/1990 e D.M. 12/9/03.

Quesito 41 - Rinnovo CPI

Se il CPI è in scadenza e si stanno facendo lavori di ristrutturazione/ampliamento, approvati dai VVF, ad attività in esercizio, che però non sono ancora conclusi, quindi non si hanno tutti i documenti per la richiesta del nuovo CPI e per la DIA, come si può fare? Ne si può chiedere il rinnovo del vecchio CPI perchè le condizioni sono mutate.

Non risulta possibile procedere al rinnovo del CPI in mancanza della dichiarazione di situazione non mutata (Mod. VF Pin 5) in conformità dell’art. 4. DPR 37 del 12.1.1998.

Quesito 42 - Gruppo elettrogeno

La società per la quale lavoro possiede un numero cospicuo di Gruppi Elettrogeni senza marcatura CE. E è possibile comunque procedere alla formalizzazione di pratiche per l’ottenimento del relativo CPI?

Per la presentazione di una domanda di EP e per il successivo ottenimento del CPI occorre seguire la regola tecnica DM 22 Ottobre 2007 (Titolo III capo I art. 1.1) che richiede che la macchina sia marcata CE.

Quesito 43 - Modelli ministeriali

La dichiarazione di conformità di prodotti omologati e/o certificati ai fini della reazione/resistenza al fuoco deve essere sempre prodotta su modelli ministeriali? Con la posa in opera di una lastra antincendio su un pilastro in cemento armato per ottenere lo spessore di copriferro richiesto dalle normative (supponiamo che il copriferro sia insufficiente) il professionista deve richiedere la posa in opere del prodotto installato alla ditta installatrice? Su quale modello? DICH:RIV:PROT-2004? Perchè la circolare P515/4101 parla di abolizione della DICH:RIV:PROT-2004 e in quale casi?

L’obbligo di utilizzo del modello ministeriale non sussiste più ma è buona prassi, nell’ambito del rapporto fra professionista certificatore e ditta installatrice, utilizzare i precedenti modelli DICH:RIV:PROT-2004 e DICH:POSA IN OPERA-2004, così come indicato nella circolare P515/4101.

Quesito 44 - Depositi Olio di oliva

I depositi di olio di oliva sono attività soggette al controllo da parte dei VV.F qualora superino determinate capacità

In merito al quesito il Comando riporta una nota del Ministero prot. N. P317/4101 sot.135/B del 12.04.02 nella quale si afferma che i depositi di olio di oliva rientrano nell’attività n. 15 del D.M. 1602/82.

Quesito 45 - Distributori mobili di carburante

Si tratta di un’impresa edile che ha nella propria sede legale un impianto mobile per la distribuzione di carburante (gasolio) omologato da 3000 litri con cui alimentano il proprio muletto, che impiegano nella sede per movimentare ad esempio i pancali di mattoni o di cemento, sia per alimentare un piccolo serbatoio mobile (da 700 litri circa) installato su un camioncino che permette di alimentare gru o ruspe che si trovano nei vari cantieri edili dislocati sul territorio. La domanda è: deve essere richiesto il CPI per tale attività essendo il serbatoio di volume superiore a 0,5 m3 ? Oppure facendo riferimento al DM 19/03/90, il quale prende in considerazione questi contenitori-distributori mobili e provvisori con capacità geometrica del serbatoio non superiore a 9.000 litri non sono soggetti all’obbligo del certificato di prevenzione incendi e quindi non importa richiedere il CPI? Siccome tale DM fa riferimento al rifornimento di carburante per macchine in uso presso az. Agricole, cantieri, cave, ecc. faccio presente che il distributore mobile da 3000 litri si trova presso la loro sede legale ed operativa ma non presso il cantiere edile, ad eccezione del muletto. Nel cantiere intervengono con quello da 700 litri che si portano dietro il camion.

In merito al quesito il Comando riferisce che l’impianto in questione, distributore-contenitore mobile di carburanti, nel caso specifico di gasolio, trovandosi ad operare nell’ambito di un Impresa edile determini l’assoggettabilità a Certificato di Prevenzione Incendi dell’Impresa stessa. Viene inoltre specificato che l’impianto in oggetto deve essere utilizzato esclusivamente per il rifornimento dei motori di macchine ed automezzi non circolanti su strada e non per il riempimento di altre cisterne.

Quesito 46 - Autorimesse

In relazione alla problematica su autorimesse nel seminterrato di un grande condominio (40 posti auto), le uscite dall’autorimessa sono 3 e verso i vani scale, tramite altrettanti filtri a prova di fumo. I canali di fumo dei filtri corrono per buona parte in orizzontale entro il locale autorimessa e si raccordano poi ad un’unica grande canna fumaria che va a tetto. All’interno del filtro a prova fumo, subito all’imbocco del canale medesimo, che è in lamiera zincata per tutta la sua lunghezza, anche all’interno dell’autorimessa, una serranda tagliafuoco lo isola dall’autorimessa stessa.

E’ tollerato che il canale di fumo sia semplicemente di lamiera zincata, ovvero senza adeguata resistenza REI, all’interno dell’ambiente a rischio – autorimessa – giacchè è isolato tramite la serranda tagliafuoco nei confronti del filtro a p. fumo? La domanda deriva, da una parte dalla pratica difficoltà di rendere REI il suddetto canale, dall’altra dal fatto che la funzionalità del filtro a p. fumo deve essere necessariamnete vista nelle prime fasi dell’incendio, ovvero quando il canale zincato ancora può funzionare nell’evacuazione fumi; mentre in una fase di fuoco maggiore, quando ormai è di fatto impensabile che vi siano persone in grado di fuggire, il canale viene pur distrutto ma il fuoco non penetra nel filtro a p. fumo e conseguentemente nel resto dell’edifico, per la presenza della serranda tagliafuoco. In subordine si chiede se la soluzione prospettata possa essere considerata “normale” e quindi accettabile con una pratica di parere preventivo, oppure debba essere necessariamente richiesta deroga.


Il canale deve essere realizzato con materiali resistenti al fuoco di corrispondente al compartimento attraversato.
La serranda tagliafuoco vanifica di fatto la funzione di ventilazione del canale e quindi non puo essere inserita lungo il percorso del canale.
Il percorso della canalizzazione può essere sub orizzontale purchè sia dimostrato il corretto tiraggio, in analogia a quanto previsto dal DM 15-09-2005.

Quesito 47 - Direttiva ATEX

Per il rilascio di un parere di conformità (ristrutturazione di un Salumificio con centrale frigo ad ammoniaca [rete distribuzione a miscela di glicole]) è stata richiesta la produzione del “documento sulla protezioe da esplosioni” ex dlgs 81/08.

Da chiedere ai VVF se hanno loro circolari in merito alla applicazione o indicazioni di normative guida perchè il TIT XI e l’ ALL. XLIX risultano abbastanza generici e la EN 60079-10abbastanza ardua per una stesura del documento che abbia un concreto riscontro poi con la realtà operativi (vera tutela vs il rischio)

Laddove sia richiesta la valutazione del rischio esplosione, direttiva atex, dovrà essere prodotto un documento in base alle normative di riferimento. Allo stato dell’arte non esistono circolari o direttive specifiche emesse del CNVVF.

Quesito 48 - Deroga in via generale

La Deroga in via generale si applica alle nuove attività?

Non è possibile dare una risposta unica, in quanto le deroghe in via generale si riferiscono a regole tecniche specifiche da analizzare caso per caso.

Quesito 49 - Porte su scale di sicurezza

In riferimento alle scale di sicurezza esterne, con esclusione di quelle instyallate all’interno dei locali di pubblico spettacolo, realizzate secondo il dm 19/08/96 e di quelle installate presso gli alberghi realizzate secondo il testo coordinato del dm 9/04/94 con il dm 6/10/03, che devono possedere determinate caratteristiche è le porte che, in corrispondenza di ciascun piano, collegano l’edificio dotato di scale di sicurezza esterne con la stessa, quale delle tre caratteristiche devono possedere; 1 una predeterminata caratteristica di resistenza al fuoco 2  essere incombustibili ad es porte in ferro 3  essere in vetro La situazione cambia se in ciascun piano dell’edificio sono presenti attività soggette a controllo dei VVF? E se soltanto qualche piano dell’edificio ospita attività soggette a controllo dei VVF?

 

Salvo quanto espressamente previsto da regole tecniche inerenti ad attività specifiche, deve essere verificato quanto indicato al punto 3.8 ultimo capoverso del DM 10/03/1998.

Quesito 50

Per una attività industriale per la quale è stato richiesto ed ottenuto un parere positivo ad un esame progetto per la realizzazione di un nuovo stabilimento, che comprende varie attività comprese nell’elenco del DM. 16.02.1982, fra le quali l’attività 18 (distributore di carburante ad uso privato), se per ragioni tecniche durante la realizzazione dei lavori c’è la necessità di ubicare lo stesso distributore di carburante in uno spazio diverso da quello ipotizzato nei disegni presentati per l’EP, c’è la necessità di ripresentare l’intero ES o più semplicemente, nel rispetto delle condizioni iniziali, basta evidenziare lo spostamento all’atto della presentazione della richiesta di CPI?

Lo spostamento del distributore costituisce modifica sostanziale e dovrà essere oggetto di nuovo progetto per parere di conformità ai sensi dell’art. 5 DPR 37/98 limitatamente alla sola attività 18 di cui al DM. 16.02.1982.

Quesito 51

Viene presentata al Comune una pratica di urbanizzazione di un’area privata per la realizzazione di un complesso di fondi ad uso industriale e/o commerciale. Al momento della presentazione del progetto, e probabilmente fino al termine dei lavori, non possono essere individuate attività ricadenti fra quelle previste nell’elenco allegato al DM. 16.02.1982. A fronte di una richiesta di parere di Esame Progetto fatta dal Comune al titolare del permesso a costruire viene risposto che non essendo ancora possibile individuare alcuna attività non può essere richiesto alcun parere di conformità. E’ corretta questa procedura?

Se non si configura una attività specifica di cui all’elenco del DM. 16.02.1982 non è obbligatoria la presentazione del progetto per parere di conformità. Il progettista dovrà tenere direttamente conto dei criteri generali di prevenzione incendi.

Quesito 52

Mi è stata chiesta una consulenza sugli aspetti di sicurezza per una manifestazione privata ad inviti per circa 200 persone, che si svolgerà in un capannone industriale. Come mi devo comportare?

Essendo una manifestazione episodica, per la cui partecipazione è previsto l’invito, si configura un’attività privata è quindi l’organizzatore della stessa, si assume la responsabilità della sicurezza. Qualora l’evento venga svolto all’interno di un’attività soggetta alle normative di Prevenzione Incendi, dovrà essere garantita la non contemporaneità con l’evento.

Quesito 53

Per un ristorante esistente a cui è stato rilasciato il CPI per la cucina, il titolare vuole adibire la sala ad attività di pubblico spettacolo. Le strutture esistenti, possono essere valutate con la Circolare Ministeriale n° 91/61?

Occorre riferirsi alla nuova normativa.

Quesito 54

Dovrei fare il seguente quesito per determinare quando un’attività rientra sotto il controllo dei VVF, in particolare quando è inquadrabile come attività 88 (DEPOSITO MERCI E MATERIALI VARI CON SUPERFICE LORDA >= 1000 mq). Il problema di determinazione si pone quando in un “volume” di oltre 1000 mq si presentano le seguenti situazioni:
1. non si rientra tra le 97 attività ex DM 16/02/82 (o per quantitativi e tipologie di materiali: es. liquidi infiammabili oltre 200 lt, vernici infiammabili >= 500 kg, tessuti tessili, plastiche e carta >= 50 q.li, … o per tipologia di attività: es. esposizione e vendita con superficie >= 400 mq). Chiaramente se è presente un’altra attività soggetta al controllo dei VVF il problema si riduce notevolmente in quanto per svolgere l’attività è richiesto un CPI, per cui sempre una pratica verrà fatta ed i vari casi saranno specificatamente esaminati.
2. quando nel “volume” considerato non si effetua solo l’attività di deposito. Quando oltre all’attività di deposito si effetuano anche lavorazioni non soggette al controllo dei VVF, qual’è la superficie da computarsi a deposito? Quella effettiva? E gli spazi in comune (percorsi, aree di sosta, …) come si valutano?
3. quando il “volume” occupato dalla Ditta può essere frazionato in più ambienti: ad es. un edificio suddiviso in n “stanze” contigue le superfici destinate a deposito si sommano? O meglio, quando non si sommano? E’ determinante il rapporto tra q e C in ogni singolo ambiente?
Faccio un esempio reale che mi è capitato: un nucleo lavorativo di una ditta che non effettua vendita che occupa una porzione di 1500 mq di edificio con uffici, servizi, deposito cartoni 48 q.li, deposito plastica 48 q.li e 1200 mq suddivisi in 12 celle frigo dove prodotti alimentari che arrivano freschi (carne o verdura) vengono lavorati e conservati fino alla spedizione (il tempo che sostano è indifferente) è inquadrabile come attività 88?

La consulta ritiene che i punti 1 – 2 – 3 sia troppo generici per poter formulare una risposta, mentre nel caso dell’esempio ritiene che sia individuabile l’attività di cui al punto 88 dell’allegato al DM 16/02/82.

Quesito 55

Volevo sapere quale è l’indirizzo della Consulta di fronte a questo quesito: Quale deve essere la caratteristica REI di un controsoffitto realizzato all’interno della sala di un auditorium avente capienza di circa 300pp, realizzato per scopi legati all’acustica del locale oltre che estetici? Da tener conto che la struttura R di tutto l’edificio sarà comunque conforme a quanto prescritto dalla regola tecnica DM 19/8/1996. Nel caso in cui tale controsoffitto debba avere particolare requisito R(EI), la struttura portante della copertura può quindi avere requisiti diversi da quanto richiesto dalla Norma Tecnica?


Il tecnico dovrà valutare se il controsoffitto proposto sia da considerare come elemento strutturale portante (anche se di se stesso); nel caso in cui sia elemento strutturale portante dovrà essere garantito il requisito di stabilità R90. E’ da precisare che qualora esistano particolari elementi strutturali secondari, per quali la LETTERA CIRCOLARE MINISTERO DELL’INTERNO Prot. n. P902/4122 sott. 55 del 20 Luglio 2007 non prevede particolari specifiche di resistenza al fuoco, il cui crollo però potrebbe comportare un significativo rischio per gli occupanti, dovranno essere assunti i necessari accorgimenti.

Quesito 56

Vorrei un consulto circa le aree di sosta, intese come attività ricettive per l’accoglimento di camper e auto con roulotte per un massimo di 72 ore. Sto elaborando un progetto per un’area di sosta adibita a camper; su un terreno di circa 3500mq potranno sostare dei camper per un massimo di 42/45 veicoli. Questa attività si svolgerà su un parcheggio privato completamente scoperto. Il mio primo quesito nasce quando penso che generalmente questi veicoli hanno a bordo una bombola di GPL; vorrei sapere se la contemporaneità di presenza di 42/45 bombole di GPL è paragonabile ad un’attività soggetta a prevenzione incendi. Considerandola una semplice autorimessa all’aperto su suolo privato, il DM 01.02.1986 prevede all’art. 7 solo una disposizione al comma 1.
Il secondo quesito intende capire se tale attività possa essere paragonata a “deposito di gas combustibile in bombole” tipo l’attività del punto 3 del dm 16.02.1982, nonostante di fatto non sia un deposito. Non conosco la procedura ed i tempi per la consulta e quindi rimango in attesa di un riscontro
.

 

L’attività come descritta non rientra tra quelle soggette a controllo dei Vigili del Fuoco ai fini del rilascio del Certificato di Prevenzione Incendi ai sensi DM 16.02.1982, fatto salvo disposizioni emanate da altri Enti di controllo quali Polizia Municipale, ARPAT, ASL, Pubblica Sicurezza.

Quesito 57

L’attività 72 di officina meccanica superiore a 9 autoveicoli ha un locale da mq 40,00 per l’esposizione di auto in vendita. Tale locale con due pareti attestanti a cielo libero in cui sono ricavate due uscite, comunicanti con l’attività 72 tramite porta REI 120. Si chiede se il locale da 40,00 mq destinato ad esposizione, visto che comunica con l’attività 72 che supera i 400,00 mq, debba essere assoggettata come attività 87. Ritengo che il fatto che il locale esposizione comunica con attività già soggetta a VVF, la stessa non debba essere considerata superficie lorda a servizio dell’attività di esposizione.

 

Per quanto esposto, risultando prevalente per superficie e rischio l’attività di officina al confronto dell’esposizione e vendita, si configura la sola attività 72, ora classificata 53 (officina per la riparazione di veicoli a motore di superficie coperta superiore a 300mq) ai sensi dell’allegato I del DPR 151 del 1 agosto 2011, in vigore dal 7 ottobre 2011.

Quesito 58

L’attività 72 di officina meccanica superiore a 9 autoveicoli ha un locale da mq 40,00 per l’esposizione di auto in vendita. Tale locale con due pareti attestanti a cielo libero in cui sono ricavate due uscite, comunicanti con l’attività 72 tramite porta REI 120. Si chiede se il locale da 40,00 mq destinato ad esposizione, visto che comunica con l’attività 72 che supera i 400,00 mq, debba essere assoggettata come attività 87. Ritengo che il fatto che il locale esposizione comunica con attività già soggetta a VVF, la stessa non debba essere considerata superficie lorda a servizio dell’attività di esposizione.

Per quanto esposto, risultando prevalente per superficie e rischio l’attività di officina al confronto dell’esposizione e vendita, si configura la sola attività 72, ora classificata 53 (officina per la riparazione di veicoli a motore di superficie coperta superiore a 300mq) ai sensi dell’allegato I del DPR 151 del 1 agosto 2011, in vigore dal 7 ottobre 2011.

Quesito 59

Cantina con SCIA per attività 70 cat. B all. 1 DPR 151/2011, con decorrenza 07/10/2011. Nella cantina (di superficie totale superiore a 1000 mq) si trovano attualmente solo botti per un peso totale in legno superiore a 5000 kg; le botti sono costantemente piene di vino ad eccezione di alcune (massimo di 1-2) che si possono trovare momentaneamente vuote. I quesiti riguardano:
– le botti piene devono essere considerate ai fini del calcolo del quantitativo di materiali combustibili?
– tieni presente a proposito che il nostro ingegnere ha fatto una simulazione del carico di incendio (nel programma CLARAF) dalla quale risulterebbe che il carico di incendio per questi materiali sarebbe bassissimo. Quindi secondo lui non sarebbero da considerare. Ciò è in contrasto con l’interpretazione del comando di Siena che comunque le considera soggette alla normativa antincendio anche se poi non richiede misure di prevenzione specifiche;
nel caso rispondano che le botti devono essere considerate e quindi la cantina sarebbe sottoposta alla normativa antincendio, quali sono le modalità per il rinnovo della SCIA scaduta dal 06/10/2016?

Si conferma che l’attività è soggetta alla prevenzione incendi in quanto rientra nella casistica prevista dall’attività 70 dal DPR 151/2011. Il carico di incendio dovuto alle botti dovrà essere pertanto considerato.
Per quanto riguarda le procedure previste per il rinnovo tardivo si rimanda all’ art. 20 D.Lgs 139/06.
Si suggerisce di verificare eventualmente se parte della superficie sia destinata alla vendita, perchè in tal caso potrebbe essere presente anche l’attività ulteriore inserita al n° 69 dal DPR 151/2011.

Quesito 60

Nel nuovo quinquennio di aggiornamento può essere ripetuto un corso relativo ad un modulo già frequentato nell’arco del quinquennio precedente?

Allo scadere del quinquennio riparte la formazione prevista dai decreti e dall’Ordine o Collegio di appartenenza e quindi non si cumulano i moduli seguiti nel quinquennio precedente.

Quesito 61

In una discarica di rifiuti solidi urbani, la produzione di biogas da discarica, la relativa impiantistica di condotte per il trasporto dello stesso dai pozzi di produzione fino alle torce di combustione e le medesime rientrano nelle seguenti attività?:
– attività 1.1.C per la produzione di biogas da discarica (soggetta dunque alla parte ancora vigente del D.M. 24 novembre 1984 ed al D.M. 3 febbraio 2016).
– attività 74.2.B per la torcia di combustione del biogas medesimo (soggetta dunque al D.M. 12 aprile 1996).
Chiarisco che tutto ciò di cui si parla è all’interno del sito della discarica e la torcia è una sicurezza prevista dalla normativa di riferimento D.Lgs. 152/2006. Per avvalorare una non assoggettabilità a tali attività l’ allegato il parere del Ministero del 1999 che presenta similitudini con il caso esposto.

Se la produzione di biogas supera i 25 Nmc/h (quantitativi globali in ciclo) l’attività risulta essere la 1.1.C del DPR 151/2011 pertanto soggetta al controllo dei vigili del fuoco secondo le procedure del DPR151/2011.
La norma specifica non esiste ma può essere presa a riferimento il DM 84 e le sue modifiche e al DM 2016 se sono presenti anche dei depositi.